Saturday, April 7, 2018

The Faith to Conquer in Christ




DOMINICA IN ALBIS – IN OCTAVA PASCHAE
Santa Marta a Carona, 8 aprile 2018

Ap. I, 5, 4-10
Giovanni 20, 19-31


Sia lodato Gesù Cristo!

“Chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è Figlio di Dio?”

Chi parla così direttamente nella Chiesa oggi del suo attaccamento a Cristo, della sua dipendenza assoluta dalla Seconda Persona della Santissima Trinità, fatto Uomo per la nostra salvezza? Certo, sarebbe bello poter vivere nel mondo degli Atti degli Apostoli, il mondo di San Luca! “Chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è Figlio di Dio?”

Abbiamo oggi compiuto il nostro ottavo di celebrazioni del giorno della Pasqua. L’Ottavo è un solo grande giorno di una settimana intera di festività per la solennità della vittoria di Cristo sul peccato e sulla morte. Festeggiamo la Sua Risurrezione in gloria! Tutto nell’Ottavo che sperimentiamo è contrassegnato dal potere di Cristo Dio! Gli Atti degli Apostoli in particolare ci insegnano che chi crede nel Risorto vince il mondo. Se confessiamo Gesù Figlio di Dio, noi possiamo godere nella nostra vita i frutti della Sua vittoria per la salvezza del mondo.

“Chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è Figlio di Dio?” Grazie, San Luca!

*  *  *

Per dire il vero, mi sembra che per la vita della maggioranza dei Cristiani le presupposte di fede che incontriamo oggigiorno sono troppo modeste. Non si prega abbastanza, a volte non si rispetta nemmeno i Dieci Comandamenti e non si prende sufficientemente sul serio gli obblighi della vita Cristiana. Forse anche compresi noi, qui presenti, siamo più secolarizzati a volte che crediamo. Voglio dire che, anche nei migliori dei casi e tra i più bravi, ci sentiamo inermi, indifesi o sprovveduti, come gli Apostoli che si nascondevano dopo la Crocefissione di Gesù. Come il mio patrono San Tommaso Apostolo, non vogliamo credere nelle voci che riportano le apparizioni di Gesù risorto dai morti. Siamo come San Tommaso, che ha reagito con la sua professione di fede solo quando è stato confrontato dal Risorto stesso nella carne. “Rispose Tommaso: Mio Signore, e mio Dio. E Gesù: Perché hai veduto, o Tommaso, hai creduto: beati coloro che credono senza vedere.”

Per San Tommaso dobbiamo avere una certa simpatia nel senso che capiamo quanto egli era personalmente rattristato, cioè distrutto dall’incubo della passione del nostro Signore. Dall’altra parte, non è che Cristo Dio, insegnando nel corso dei Suoi tre anni di ministero pubblico, aveva lasciato i suoi Discepoli impreparati per la prova della Sua Ora.

“Ma (Tommaso): Se non vedo nelle sue mani la fessura dei chiodi, e non metto il mio dito nella fessura, e non metto la mia mano nel suo costato, non credo.”

Che significa credere? Che significa non credere? Che significa di non vivere come persona rinata nelle acque del Battesimo? Che significa non trovarsi, non solo rallegrato davanti al sepolcro vuoto ma preso totalmente dall’incontro con il Signore Vivente?

“Chiunque è nato da Dio vince il mondo: e ciò che ha vinto il mondo è la nostra fede. Chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è Figlio di Dio?”

Purtroppo, se non siamo tiepidi nella nostra fede, siamo spesso troppo timidi nel professare Gesù Figlio di Dio. Questa spiega in parte la nostra impotenza davanti ai soprusi di questo mondo che passa. Per mancanza di fede, manchiamo il coraggio, forse sì, ma soprattutto non viviamo la grazia del nostro battesimo e pertanto non siamo vincitori!

In questi giorni ho avuto occasione di pensare che forse non sia stata una buona decisione, ai tempi del Papa San Giovanni Paolo II, di ridurre il numero dei miracoli richiesti per la canonizzazione di un santo a uno solo. Dimostra forse una certa mancanza di fede nell’onnipotenza di Dio, che sperimentiamo anche per l’intercessione dei santi. Anni fa, dopo una visita a Xanten in Germania alla tomba del giovane martire il Beato Karl Leisner, ho chiesto a due preti tedeschi, anziani, buoni e pii, se si contava presto con la canonizzazione di questo giovane martire, ordinato prete nella clandestinità del campo di concentramento nazista. Questi, quasi rattristati, mi hanno risposto che si poteva solo sperare per un miracolo verificato altrove nel mondo, perché i tedeschi non ci credevano più nei miracoli.

Forse si trattava di una battuta, sì, un po’ cinica o crudele, ma ripeto, troppo spesso per tutti noi, si verifica la mancanza di fede vissuta e professata, specialmente di fede nella divinità di Cristo. I santi sono proprio quelli che ci credono e vivono pertanto nella potenza del Figlio di Dio; i santi sono i vincitori del mondo. Noi invece mettiamo la nostra fiducia in questo mondo e nei suoi agenti. Ci lasciamo trascinare dalle notizie sparse dai padroni e non-padroni di questo mondo, dal loro vanto di cose mondane se non cattive. Peggio di San Tommaso, rimaniamo ostinati nella nostra, sì, incredulità e pertanto impotenza davanti alle forze d’iniquità.

“Se ammettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è maggiore. Ora, è Dio stesso che ha reso testimonianza a suo Figlio. Chi crede nel Figlio di Dio, ha in sé la testimonianza di Dio.”

Che cosa ci vuole a parte di un incontro visibile e tangibile con il Risorto, come ha avuto San Tommaso, per farci credere e così vincere il mondo? “E Gesù: Perché hai veduto, o Tommaso, hai creduto: beati coloro che credono senza vedere.”

In questo senso, mi pare una buona decisione del Papa a suo tempo di dichiarare questa domenica in Albis la domenica della Divina Misericordia. Dio in Cristo ha mostrato una grande misericordia verso l’incredulo Tommaso e perciò ci rassicura nella nostra debolezza di fede e ci sfide nella nostra incredulità. Per la nostra mancanza di fede nella Risurrezione di Cristo, abbiamo tanto bisogno della misericordia divina. Bisogna dire onestamente che non abbiamo nessuno svantaggio nei confronti dei primi discepoli. Il nostro tempo nella Chiesa Cattolica è un tempo, non limitato a tre anni del ministero pubblico come fu il caso per i discepoli di Gesù. No, il nostro è un tempo che dura una vita più o meno lunga, un tempo proficuo in cui godiamo l’insegnamento di Gesù attraverso il Suo Corpo Mistico, la Chiesa. In famiglia e attraverso i successori degli apostoli, si tratta della testimonianza alle parole del Gesù terrestre, di Gesù dopo la Sua Morte salvifica in Croce, cioè tale quale come San Tommaso della testimonianza del Risorto e non solo del Cristo pre-pasquale.

Possiamo gioire nella buona novella della Risurrezione, e davanti alla nostra mancanza di fede, supplicare Dio per la Sua misericordia.

“Chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è Figlio di Dio?”

Sia lodato Gesù Cristo!

PROPERANTES ADVENTUM DIEI DEI



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