Cademario - 1° febbraio 2018
Giovedì Quarta Settimana in Tempo Ordinario
1 Kgs 2:1-4, 10-12
Mk 6:7-13
Sia lodato
Gesù Cristo!
Credo che
in settimana sia permesso a volte di offrire solo un breve spunto. Voglio farlo
oggi, cioè non proprio un’omelia ma una piccola raccomandazione o supplica per
la vostra riflessione e da prendere almeno per oggi come intenzione nelle
vostre preghiere.
Il Vangelo
di oggi comincia e finisce così (cito, lasciando fuori la parte centrale con i
dettagli sulla missione affidata da Gesù ai Dodici):
“Allora chiamò i Dodici, ed incominciò a
mandarli a due a due e diede loro potere sugli spiriti immondi. … E
partiti, predicavano che la gente si convertisse, scacciavano molti
demòni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano.”
“Spiriti
immondi… demoni”! L’altro giorno ho letto un articolo in un servizio
internazionale di stampa cattolica, che riportava una suonata di allarme da
parte di un sacerdote esorcista, irlandese di nazionalità, in favore della
preparazioni di più sacerdoti come esorcisti per Irlanda. Egli costatava un
aumento preoccupante delle persone riportate possesse o almeno ossessionate dal
Diavolo. Il servizio di stampa, senza criticare, cercava un altro parere e citava
un altro sacerdote esorcista dagli Stati Uniti, egli sì era anche del parere
che v’è un aumento dei casi, ma che l’ingerenza dei spiriti immondi nella vita
delle persone sia soprattutto attribuibile al disinteressarsi o al trascurare
la vita di preghiera quotidiana e dei sacramenti, cioè della Santa Messa
domenicale, della frequentazione regolare del Sacramento di Penitenza, e della
degna ricezione della Santa Comunione.
Purtroppo,
abbiamo dai film e TV l’impressione che l’indemoniato sia una persona o violenta
da zombie o piuttosto spiritata, tipo vampiro. Un famoso convertito, scrittore
e sacerdote Cattolico dell’inizio del 20° secolo, Robert Hugh Benson, in uno
dei suoi romanzi parlava invece di una presenza diabolica, muta e stupida,
devastando il carattere di una persona del resto e per natura amabile. Credo
piuttosto che sia così. Se l’esorcista irlandese consta un aumento di attività
diabolica sarebbe nel senso di persone depresse e intontite, o ciniche,
accigliate.
Pregate per
favore instantemente per il ritorno dei Cattolici tiepidi e freddi alla pratica
della fede, alla preghiera quotidiana (mattina e sera, a tavola), alla Messa in
Domenica, ad una vita esaminata e accompagnata dal Sacramento della Penitenza.
Cominciamo pregando per i membri delle nostre famiglie che trascurano i loro
doveri o restano muti e stupidi davanti al televisore, al computer o attaccato
sempre al telefonino. Preghiamo per il ritorno della luce di Cristo al nostro
mondo!
Sia lodato
Gesù Cristo!
Festa della Presentazione del Signore
2 febbraio 2018 -
Cademario
Mal 3:1-4
Heb 2:14-18
Lk 2:22-40 or 2:22-32
Sia lodato
Gesù Cristo!
“…e subito entrerà nel suo tempio il Signore,
che voi cercate…”
"Ora lascia, o Signore, che il tuo
servo vada in pace secondo la tua parola… “Nunc dimittis!
La festa di
oggi porta a compimento il tempo forte di festeggiamenti da parte della Chiesa
dell’Incarnazione del Verbo: gli avvenimenti natalizi, scritti grandi come sono
da piccoli attori e attrici! Si tratta di una vera grandezza e profondità di
momenti principali nella storia di salvezza, ma diciamo tracciati a misura
d’uomo, per la giovane coppia, dal bambinello stesso, per i pastori a Betlemme,
e oggi, con Simeone e Anna nel Tempio a Gerusalemme! Il tempo di Natale si
muove tra i sogni di San Giuseppe e dei Re Magi, portato avanti dalla luce di
una stella, accompagnato dai canti degli angeli del cielo, e svelato dalle
profezie inverosimili di persone anziane, cioè dalla cugina di Maria,
Elisabetta, mamma di San Giovanni Battista, e da Simeone e Anna, ancor più
grandi di età della madre del precursore.
“Nunc dimittis!”
La Chiesa
festeggia oggi in modo particolare la vita consacrata. Oggi si cammina con le
candele in mano nel ricordo della presentazione di Gesù davanti al Signore,
l’Infante circondato da altri piccoli attori e attrici. Israele secondo la
Legge doveva riscattare il primogenito e noi dobbiamo ricordare che nessuno
appartiene a se stesso. Siamo di Dio per l’amore dell’Altissimo per ciascuno di
noi.
Purtroppo
in certi settori della Chiesa oggi sperimentiamo non solo ignoranza
dell’interessamento diretto di Dio Padre per ciascuno di noi, piccoli come
siamo. Purtroppo, si consta in mezzo alle nostre comunità un vero disprezzo per
il messaggio natalizio, quale buona novella manifestata per la via dell’umiltà
e della tenerezza, della fragilità. V’è chi nega la centralità della grotta di
Betlemme, del momento storico che ci ha portato la salvezza in Cristo Dio. Vi
sono quelli, purtroppo, che rivendicano l’onore di ufficio dentro la Chiesa.
Come i testardi Adamo ed Eva, vogliono rifare il Corpo Mistico di Cristo
all’immagine e somiglianza di non importa quale società mondana, anche a scopo
lucrativo… Chi domina la scena mediatica e pretende di poter disporre della
Chiesa a propria voglia non sembra di aver capito per nulla il Vangelo
dell’Infanzia del Salvatore del Mondo.
Il “Nunc dimittis!” di Simeone è per me
toccante. Il vecchio profeta delle sofferenze anche della Madonna,
Corredentrice, rafforza la mia fede. Solo a sentire la sua confessione di fede
nel Messia apparso alla fine dei tempi mi solleva. Ma mi incoraggia altrettanto
la Anna. Dice San Luca della vecchietta: “Non
si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e
preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e
parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.”
Anna
precede o anticipa in un certo senso la vocazione alla perfezione per via
contemplativa, servendo Dio e lodando il Signore, profetizzando a cuori pronti
ed aperti la redenzione promessa.
“…e subito entrerà nel suo tempio il Signore,
che voi cercate…”
Care
sorelle figlie di Santa Chiara, voi in particolare, voglio confermare oggi
nella vostra vocazione natalizia, così centrale al mistero di salvezza, così
prioritaria per capire la Sposa di Cristo, la Sua Chiesa nella sua natura e
missione.
Cari fratelli e sorelle in Cristo qui presenti, vi prego per la
vostra vicinanza, sacrifici e preghiere, di confermare le suore come
discendenti di Simeone e Anna, anziani forse sì, ma sempre vivaci nella ricerca
del loro Signore, facendo posto per lui che si presenta, che si rivela Messia, unto
di Dio, per la nostra salvezza.
“Nunc dimittis!” Compimento, sì! Ma anche progetto e missione
per svelare il Cristo!
Sia lodato
Gesù Cristo!
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