Memoria della Beata Vergine Maria del Rosario
Monastero Clarisse SS. Francesco e Chiara
Monastero Clarisse SS. Francesco e Chiara
7 ottobre
2019 - Cademario
Atti 1, 12-14
Luca 1, 26-38
Sia lodato Gesù Cristo!
“Vedi: anche
Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è
il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a
Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga
di me quello che hai detto".”
La festa oggi della Madonna del
Santo Rosario ci presenta, almeno mi pare, una bella sfida. Anche se i giovani
di oggi più dei loro genitori e nonni sembrano amare la vita devozionale
tradizionale della Chiesa, la recita del Santo Rosario, il passare tempo
davanti al Santissimo Sacramento esposto, la pratica dei pellegrinaggi e magari
anche il fare ritiri spirituali, non ho l’impressione che la loro vita sia
ancorata nella preghiera. Non voglio criticare o condannare nessuno, ma anche
oggi resta la sfida esistenziale, centrale alla vita cristiana, di ancorare la
nostra vita in Cristo Dio attraverso un dialogo attento e costante con Lui,
cioè attraverso la preghiera.
Per gente della mia
generazione il discorso pastorale nella Chiesa è sempre quello di cercare vie
per ricuperarci per la vita interiore attraverso le pratiche sicure e
cattoliche, come il Santo Rosario. Inoltre, si cerca di guadagnare, non solo persone
adulte ed anziane, ma tutti per una pratica regolare del Sacramento di
Penitenza, cioè per la Confessione auricolare. La Confessione sacramentale
resta sempre la forma più pratica e accessibile di direzione spirituale per il
popolo di Dio. Si spera per i laici che possono integrare nella loro vita anche
la Messa quotidiana. La lettura spirituale e l’esame di coscienza quotidiano
vanno da se.
“Vedi:
anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e
questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile
a Dio". Allora Maria disse: "Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto".”
Nel
mistero della Visitazione come nell’impegno della recita quotidiana del Santo
Rosario, secondo la mente espressa dalla Madre di Dio nelle apparizioni ai tre
fanciulli di Fatima, troviamo per noi la chiave interpretativa per capire
l’essenziale differenza tra la reazione della giovane Maria Vergine e quella dell’anziano
Zaccaria nel Tempio all’annuncio rispettivo fattoli dall’Angelo. Sia la giovane
che il sacerdote anziano avevano una vita ancorato nella preghiera. Per usare
la nostra terminologia: Maria nel senso devozionale e Zaccaria nel senso
soprattutto liturgico. La vera differenza tra di loro fu nel cuore, tra Maria
con un cuore affranto e umiliato: "Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto", e Zaccaria, che si distingueva
per il suo scetticismo.
Diciamo
che la Festa della Madonna del Santo Rosario presenta a tutti noi l’invito di
ancorare la nostra vita nella preghiera, nel dialogo attento con il Signore,
nella fiducia che Egli ci parlerà e ci porterà a se, cioè, al nostro posto in
gloria con Lui.
Non
voglio dire molto di più di quello. Questa comunità in particolare, che trova
la sua vocazione nella contemplazione del viso divino, deve supplicare Dio per l’intercessione
della Madre di Dio di versare in abbondanza sulla Chiesa tutt’intera lo spirito
di preghiera, quale presupposto per poter accogliere l’annuncio dell’angelo del
nostro destino individuale e comunitario per la gloria di Dio e la salvezza del
mondo. Il genio diciamo del messaggio di Fatima è la sua apertura privilegiata
ai più piccoli.
Che
possiamo vivere fiduciosi nella vitalità della Chiesa nei suoi servi piccoli e
grandi attraverso uno spirito di preghiera, un cuore del tutto aperto all’annuncio
dell’angelo!
Sia lodato Gesù Cristo!
PROPERANTES ADVENTUM DIEI DEI
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