Thursday, September 14, 2017

I know my Redeemer lives! S. Euphemia on her Feast

Festa Patronale di S. Eufemia
16 settembre 2017 in Teglio
Siracide 51: 1-8
1 Pietro 4: 12-19
Matteo 10: 28-33

Sia lodato Gesù Cristo!

“Mi assalivano dovunque e nessuno mi aiutava; mi rivolsi per soccorso agli uomini, ma invano. Allora mi ricordai delle tue misericordie, Signore, e delle tue opere che sono da sempre, perché tu liberi quanti sperano in te, li salvi dalla mano dei nemici.”

Solo una bambina, vero? S. Eufemia! Se si tratta delle vergini-martiri dei primi secoli della Chiesa, come S. Eufemia, o pensando alle piccine dei nostri tempi, come Santa Maria Goretti, canonizzata da Papa Pio XII, se riflettiamo sul sacrificio abbracciato da queste ragazzine in tenera età, gli adulti tra noi provano spesso nell’intimo del cuore dei sentimenti contrastanti, per non dire altro. Negli atti del martirio di queste bambine, si raccontano dei loro aguzzini che erano (anche se uomini iniqui) sconvolti dal coraggio e dall’innocenza delle loro vittime. Per noi è importante come ci mettiamo di fronte al sacrificio supremo per amor di Cristo di una ragazza preadolescente come S. Eufemia. La festa ci spinge a riflettere sulla nostra fondamentale scelta di vita davanti al Dio che verrà per giudicare i vivi e i morti.

“Carissimi, non siate sorpresi per l'incendio di persecuzione che si è acceso in mezzo a voi per provarvi, come se vi accadesse qualcosa di strano. Ma nella misura in cui partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi perché anche nella rivelazione della sua gloria possiate rallegrarvi ed esultare. Beati voi, se venite insultati per il nome di Cristo, perché lo Spirito della gloria e lo Spirito di Dio riposa su di voi.”

Oggi è festa parrocchiale e questa da 900 anni qui in Teglio! Sarebbe interessante poter documentare i temi trattati nelle prediche nel corso degli anni in cui la parrocchia, in questo giorno, ha potuto festeggiare la sua santa patrona così piccola e coraggiosa. I santi ci offrono non solo un esempio da seguire (cosa sempre difficile trattandosi di martiri), ma aiutano d’inquadrare la nostra vita in Gesù Cristo. Noi facciamo parte della comunione dei santi e questo a nostro profitto, non solo per quanto la vita di un santo ci ispira e per l’incoraggiamento che ci dà, ma per la comunione stessa che rende più chiaro in che consiste la vera fede in Cristo. La fede cristiana non è una cosa solitaria e volontaria. La fede in Gesù trova il suo contesto giusto dentro la Chiesa in una vita vissuta non solo al momento, in famiglia o in parrocchia, ma inserita nella storia con tutti quelli chi ci hanno preceduto nella fede e che ora pregano per noi davanti al Trono dell’Altissimo, cioè con i santi.

Chi non ha fede in Dio e nella Sua Chiesa è capace di voltare le spalle a S. Eufemia sgridando per lo spreco di una vita umana. La ragazza avrebbe potuto godersela, no? Ma godersi che cosa? I valori nostri cristiani, che danno l’impronta alla nostra vita, non sono quelli di questo mondo, che molti ritengono di essere un mondo senza Dio attivo e partecipante nella nostra vita, cioè molti oggi professano una vita senza al di là, arginata dalla culla e dalla tomba. La Chiesa ha sempre vissuto in un traguardo con un’ampiezza sterminata, illimitata per virtù del nostro destino in Dio che ci ama e ci chiama a vivere per Lui oggi e domani, per poter vivere con Lui nella gioia per sempre.

Per la Chiesa Universale non è solo da 900 anni ma dal doppio di quel tempo che riflettiamo sul sacrificio di S. Eufemia. Riflettiamo sulla scelta radicale e libera fatta da questa ragazza nel contesto di una vita, pur breve, ma vissuta integralmente per amor di Dio.

“È giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene.”

Bisogna rendersi conto che dal come viviamo ogni momento della nostra vita diamo testimonianza alla verità fondamentale che la nostra vita umana è una che viviamo stando davanti al tribunale di Dio Altissimo. Per quello che facciamo, per quello che diciamo, per le nostre mancanze saremo giudicati da Dio al momento della nostra morte e poi alla fine dei tempi e per l’eternità. La nostra vita in questo mondo grava, pesa, ha importanza molto al di là di quello che possiamo immaginare. La bambina Eufemia sapeva questo. Grazie al dono della fede, essa non conosceva nessuna crisi esistenziale come se fosse insignificante la sua vita. Eufemia si capiva figlia di Dio e infinitamente amata da Lui. Ricordo di me stesso, come bambino piccolo, di aver avuto un senso o consapevolezza della mia appartenenza a Dio. Forse ero meno consapevole dei miei difetti e peccati, ma in tenera età vivevo fiducioso nel piano di Dio in Cristo, un piano paterno ed amoroso per me personalmente come ero, cioè rinato per acqua e dello Spirito Santo nel Battesimo. Credo simile l’esperienza di S. Eufemia, solo in lei vissuta in maniera più perfetta, più limpida, più onesta e meno complicata che in me.

Noi adulti, a volte, manchiamo nel nostro dovere verso i piccoli: genitori verso i propri figli già nell’infanzia e chi insegna, se parroco o insegnante, nei nostri doveri verso questi in età scolastica e nella gioventù, affidata a noi come sono. Va tenuto presente sempre, che la proclamazione del Vangelo che conta di più per la salvezza del mondo non è la predica che si sente in Chiesa e non è neppure l’ora di religione a scuola, ma è la comunicazione del senso della presenza del Dio vivente in e per la nostra vita che abbiamo ricevuto dai nostri genitori in casa. L’esperienza di Dio mediata in famiglia è quella essenziale e primaria. Tutto il resto segue o offre una povera supplenza all’opera di mamma e papà.

Festeggiamo oggi S. Eufemia e raccomandiamo alla sua intercessione non solo la gioventù di oggi ma anche i genitori. Siamo posti in questo mondo proprio per rendere possibile la ripetizione in tempi duri della meravigliosa testimonianza offerta da S. Eufemia. Nessuno tra famiglia e comunità cristiana ha spinto la ragazza al sacrificio della propria vita, ma dall’altra parte nessuno in famiglia o appartenente alla comunità cristiana ha negato alla piccina l’annuncio della buona novella dell’inestimabile amore di Cristo per lei. La grande verità che è Dio in Cristo ha fatto il resto per libera scelta della bambina. È pur vero che nonostante il disprezzo di quelli nel mondo venduti al diavolo i martiri di ogni tempo e di ogni luogo si sono affrettati all’incontro con lo Sposo nelle nozze del Regno Celeste. L’inferno attende chi si associa con questi mondani negando ai più piccoli la conoscenza del Dio vivente in Cristo Gesù.

“È giunto infatti il momento in cui inizia il giudizio dalla casa di Dio; e se inizia da noi, quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio? E se il giusto a stento si salverà, che ne sarà dell'empio e del peccatore? Perciò anche quelli che soffrono secondo il volere di Dio, si mettano nelle mani del loro Creatore fedele e continuino a fare il bene.”


Sia lodato Gesù Cristo!



PROPERANTES ADVENTUM DIEI DEI

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